"Chiara, ma dovresti farlo, un sito... "
"Perché non racconti i tuoi viaggi in un blog?" 

"Vedi dei posti assurdi, dovresti scriverne..."
"Fammi vedere le foto!" 

Tante volte, da anni, amici e parenti mi chiedono di poter visualizzare racconti e foto dei miei viaggi, e ogni volta alzano gli occhi al cielo per la mia ritrosia.
Sì,  faccio un po' fatica a "presenziare" online: ho un carattere tendenzialmente fluido nella vita reale, e preferisco di gran lunga chiacchierare e apprendere "dal vivo" racconti, informazioni, notizie dai miei cari anziché prenderne atto alla lontana attraverso il parziale, terrificante, spesso fuorviante mondo "social" online. 

Stavolta, però, complici i lockdown per il Covid-19, mi sono messa d'impegno. 

Questo spazio vuole essere una raccolta di "click nell'anima", attraverso (più) testi e (meno) immagini , almeno le più rappresentative: penso che siamo sottoposti continuativamente, in un flusso senza fine, ad un overload di fotografie, scattate quasi attraverso una forma di "psicosi da documentazione" di ogni cosa, da ogni angolazione. Scatti che poi vengono archiviati mnemonicamente alla stregua di un battere di un ciglio, semplicemente scorrendo, affamati sempre di "altro" ma sempre in maniera superficiale. E non cogliamo più la capacità di focalizzarci sulla rappresentazione in sé della foto, sul significato per chi ha realizzato lo scatto. Sulla storia che c'è dietro o sul pensiero che si può elaborare davanti alla stessa. 

Per cui... della serie poche, ma buone.